Touchscreen resistivo
Si tratta della tecnica più datata, ma anche la più semplice ed economica per permettere di utilizzare un dispositivo tramite il tocco sul display. Uno schermo dotato di touchscreen resistivo è costituito da due strati di materiale plastico ricoperti di materiale conduttore e separati da un ulteriore strato isolante. Quando viene esercitata una pressione sullo strato esterno, si crea un contatto elettrico con lo strato sottostante che permette di tracciare le coordinate del punto di contatto, le quali vengono comunicate al dispositivo.
Poichè ogni punto di contatto corrisponde ad un pixel, maggiore sarà la risoluzione dello schermo, migliori saranno la sensibilità al tocco e la precisione. Questo aspetto è di fondamentale importanza soprattutto nel riconoscimento della grafia. Attraverso l’impiego di una struttura a griglia è possibile anche gestire il multitouch.
I vantaggi di questa tecnologia sono molteplici: economicità di realizzazione, buona resistenza agli urti, funzionamento a temperature che vanno dai -15°C ai +45°C con qualsiasi percentuale di umidità. Inoltre la pressione sullo schermo può essere esercitata, oltre che con le dita, con qualsiasi altro oggetto, come ad esempio un pennino, lasciando sempre pulito e privo di impronte il display. Questa caratteristica permette di raggiungere un livello di precisione molto alto, essendo la punta di un pennino abbastanza ridotta, e consente l’utilizzo di interfacce con elementi di controllo molto piccoli.
Purtroppo questa tecnologia porta anche degli svantaggi: la luminosità e la qualità delle immagini sono compromesse dalla presenza dei due strati plastici e con il passare del tempo la reattività e la precisione viene meno. Inoltre, poichè lo strato esterno deve essere flessibile, non può essere realizzato in vetro ma in materiale plastico, il che lo rende più soggetto a graffi.
Touchscreen capacitivo
Anche il display Capacitivo è composto da più strati sovrapposti, ma lo strato più esterno invece di essere realizzato in materiale plastico, è di vetro ed è ricoperto da un sottile strato di ossido metallico. La superficie dello schermo è attraversata da un campo elettrico uniforme che, al contatto con le dita dell’utilizzatore, subisce una variazione. I sensori posti agli angoli dello schermo individuano e misurano la caduta di tensione e rilevano le coordinate del punto di contatto comunicandole al dispositivo. Naturalmente è possibile gestire il multitouch.
Dunque lo strato di vetro conferisce al display una maggiore luminosità e nitidezza e lo rende anche meno soggetto a graffi. Tuttavia, il contatto con lo schermo deve essere effettuato con oggetti conduttivi come, ad esempio, le dita, per cui non è possibile utilizzare i classici pennini di plastica.
Per questo motivo il display è sempre ricoperto di fastidiose impronte digitali, e la precisione del tocco è limitata dalla dimensione del dito dell’utilizzatore e, nei migliori casi, non si riesce a controllare elementi grafici minori di un centimetro quadrato. L’esperienza d’uso è più piacevole rispetto al touchscreen resistivo perchè non è necessario esercitare una pressione sullo schermo, ma basta lo sfioramento. Tuttavia, il touchscreen capacitivo non funziona se si utilizzano oggetti non conduttivi o se si indossano i guanti, le temperature di esercizio sono più limitate rispetto ai touchscreen resistivi e per funzionare bene è necessario almeno il 5% di umidità.
Inoltre il vetro, anche se più resistente ai graffi, è più vulnerabile agli urti e rischia di rompersi più facilmente.
Conclusioni
E’ meglio il touchscreen capacitivo o quello resistivo? In ognuno dei casi sono presenti sia vantaggi che svantaggi, per cui la scelta della migliore tecnologia varia a seconda dell’utilizzo che l’utente farà del dispositivo.
Il touchscreen resistivo permette l’utilizzo di un pennino che consente di ottenere una maggiore precisione e rende possibile la scrittura a mano libera. Funziona praticamente in qualsiasi condizione ambientale, è più economico, consente di evitare il formarsi di impronte digitali ed è più resistente agli urti. Questa tecnologia è utilizzata su dispositivi di fascia medio-bassa.
Il touchscreen capacitivo, invece, è più costoso e meno preciso, ma permette un utilizzo più gradevole grazie allo sfioramento, e si presta meglio alle interfacce multitouch. Inoltre il display, grazie alla presenza del vetro, è più nitido e luminoso. Questa tecnologia è attualmente quella più richiesta dal pubblico ed è utilizzata su dispositivi di fascia alta.